Bonisoli. Basta tagli alla cultura
Lo ha affermato il ministro dei Beni culturali nel corso della presentazione del suo programma alle commissioni Cultura congiunte di Camera e Senato ROMA - Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha presentato alle commissioni Cultura congiunte di Camera e Senato le linee programmatiche che intende adottare per valorizzare il patrimonio culturale che l'Italia possiede. Il Ministro ha sottolineato come il nostro paese sia conosciuto all’estero principalmente per questo. “Su questa linea - ha detto Bonisoli - porteremo avanti un progetto lineare che voli alto, senza tagli. Matera 2019, capitale europea della cultura, rappresenta un'opportunità per rilanciare il tesori e la storia del Belpaese. Il patrimonio culturale del nostro stivale è unico al mondo, dunque va tutelato, conservato e anche valorizzato”. "L'utilizzo intelligente delle nostre risorse - ha evidenziato il ministro - può creare benefici economici non indifferenti, oltre a produrre occupazione e posti di lavoro. Questa è la direzione giusta da prendere e siamo già al lavoro per dare un nuovo volto alla nostra Cultura”. Bonisoli ha spiegato che l’intenzione è quella di continuare il processo avviato da Dario Franceschini. “Devo riconoscere - ha detto - che chi è venuto prima di me ha già fatto parecchio perché il ministro Franceschini ha già aumentato il bilancio del ministero. A questo punto, da parte nostra c'è la volontà di continuare in questa operazione. Oggi non darò numeri ma, quando li vedrete, vi accorgerete che l'ambizione è alta". Bonisoli ha poi aggiunto che ci si muoverà verso "un vero e proprio cambio di passo”. “Personalmente - ha specificato - penso che questo Paese abbia bisogno di un cambio di direzione: devono essere finiti gli anni in cui si è fatta spending review, ovvero si sono messi a posto i conti pubblici tagliando la cultura". Il Mibac, a differenza di altri dicasteri, ha rimarcato ancora Bonisoli "non fa rumore quando si taglia, è difficile che qualcuno se ne accorga”. Per il ministro "ci sono almeno tre aspetti che possono essere concretizzati da un uso intelligente, accurato e oculato della cultura: la produzione di conoscenza, nuove filiere economiche e la realizzazione del profitto dal punto di vista lavorativo". Per quel che concerne la 18app. Bonisoli ha specificato che per il 2018 non cambierà nulla, ma per il 2019 ci saranno invece dei correttivi. "Il punto - ha spiegato il ministro - è che abbiamo il dovere morale di cercare di incentivare a consumare cultura. Questa è una cosa che dobbiamo continuare. Non per forza solo per i 18enni. Vanno coinvolte le industrie creative con un patto tra il pubblico che finanzia e qualcuno che dia una mano a rendere più fruibile il bene. Dobbiamo fare attenzione ai gruppi sociali più fragili". "La cultura può giocare un ruolo molto importante per riannodare, sanare e per fortificare un tessuto sociale che rischia di strapparsi". Il Ministro ha poi affermato di voler procedere con un piano di assunzioni straordinario per gli archivi, le biblioteche, i musei e le soprintendenze. "Veniamo dal blocco del turn over - ha detto - siamo sotto pianta organica, l'età media è molto alta e ci aspetta una uscita dal ministero di centinaia di persone". Per il ministro siamo davanti a situazioni in cui servono migliaia di assunzioni. “Dobbiamo farlo bene - rimarca Bonisoli - con concorsi pubblici, senza dimenticare la parte gestionale”. Per quanto riguarda l’ingresso gratis nei musei di domenica il ministro ha detto che rimarranno fino a settembre. “A ottobre non lo so, a novembre vedremo. Bisogna distinguere per le diverse situazioni perché non tutti i musei sono uguali". Infine Bonisoli ha espresso la necessità di dare più visibilità alla moda: è "ridicolo" - ha infatti detto il ministro - che in Italia non ci sia un museo di settore”. ...